Se è vero che movimento della bici avviene per mezzo della pedalata, e la pedalata è il risultato del trasferimento delle forze dal sistema muscoloscheletrico al sistema meccanico della trasmissione ciclistica, possiamo dedurre che tra i vari aspetti del setting di una bici ritroviamo al primo posto il posizionamento del sellino rispetto al movimento centrale. Valutiamo dunque la necessità di identificare una corretta altezza sella con un breve focus sull’importanza dello studio della postura e del movimento del soggetto interessato.
Come altezza sella identifichiamo la distanza tra un punto definito per convenzione (centro anatomico della sella) e la superficie di appoggio del pedale con la staffa posizionata perpendicolarmente al terreno. Gran parte dei biomeccanici utilizza per semplificazione dell’utente la distanza tra la superficie del sellino ed il centro del movimento centrale (punto C) descrivendo poi a parte le caratteristiche dello scarpino, del pedale e della staffa.
Schema di esempio delle principali misure utili al setting di una bicicletta
Questa quota rappresenta nel piano cartesiano la posizione y;x del centro anatomico della sella rispetto al movimento centrale della bici.
L’apparato locomotore umano ha molteplici combinazioni di movimento ed atteggiamento articolare, ogni ciclista presenta la sua caratteristica predominante che deve essere sempre rispettata durante l’identificazione di questo parametro.
Eventualmente, in caso di limitazioni marcate bisogna agire con correzioni e rieducazioni del movimento articolare.
Il movimento dell’arto inferiore viene grossolanamente semplificato ad una semplice flesso estensione sul piano frontale, mentre in realtà è il risultato di una complessa collaborazione tre le strutture e necessità di uno studio attento da parte di un tecnico esperto.
Descrizione grafica del movimento dell’anca (kapandji)
Durante la pedalata il ginocchio non compie dei movimenti lungo un asse verticale ben preciso ma si muove continuamente di lato durante le varie fasi della pedalata, il mantenimento della traiettoria viene assicurato dalla collaborazione tra le varie articolazioni a partire dal bacino fino ad arrivare al piede e coinvolgendo anche la muscolatura della colonna vertebrale.
Esempio di diagramma di rivoluzione del ginocchio durante la pedalata , fonte “Pedalare Bene” di Zeno Zani
Analisi Biomeccanica 3d rivoluzione del ginocchio durante la pedalata , Studio CTM
Le diverse tipologie di anca, caviglia, piede, bacino e postura in generale presentano caratteristiche di movimento diverse e quindi parametri di settaggio differenti.
A livello domiciliare l’altezza sella viene da anni calcolata mediante la formula di Hinault che prevede di misurare l’altezza del cavallo e di moltiplicare per un coefficiente noto (cavallo in cm x 0.885), i limiti di questa soluzione, seppur valida per il ciclista neofita che effettua poche ore di allenamento, sta nella approssimazione del sistema umano a snodi semplici e segmenti rigidi collegati.
Approssimare il sistema umano ad una figura geometrica bidimensionale e calcolarne mediante trigonometria il posizionamento ed il movimento ha grandi margini di errore, basti pensare che questa formula non prevede ovviamente le caratteristiche di appoggio del bacino sul sellino, la tipologia di bacino, le caratteristiche dell’anca, le caratteristiche del piede , le caratteristiche di elasticità del soggetto, il tipo di sellino, solo per dirne alcune.
In figura potete vedere un esempio di quanto detto sopra:
Confrontiamo tre tipologie di anca, ognuna di queste ha diverse caratteristiche di posizionamento del femore rispetto alla seduta (e non solo), in questo caso si mette alla luce uno dei limiti della formula e della semplificazione.
Altro esempio sono gli adattamenti del bacino che possono vedere diversi comportamenti dell’iliaco e quindi diversi posizionamenti del cotile
Esempio raffigurante diverse tipologie di anca
Possiamo definire quindi la caratteristica di una giusta altezza sella in bici come quella caratteristica necessaria a far compiere durante il gesto del ciclista un’estensione ed una flessione dell’arto inferiore che consenta di non deviare troppo il proprio movimento ottimale e di non sovraccaricare le strutture tendinee capsulari e muscolari.
Questo tipo di identificazione della misura corretta deve essere effettuata con una analisi dinamica del soggetto che vede lo studio in relazione delle capacità di movimento e di espressione di forza, analisi biomeccanica per ciclismo.
In letteratura e con prove dirette ritroviamo utile tenere come parametro guida una estensione massima dell’arto inferiore compresa tra i 140/150° con il margine personale di qualche grado.
In questo caso abbiamo molta elasticità nel settaggio ed il segreto sta nel definire l’ottimale per ognuno.
Esempio di analisi angolare sull’estensione dell’arto inferiore
Pedalare con una altezza sella inadeguata non sempre comporta una sintomatologia dolorosa, certamente maggiore è l’errore di setting e maggiore sarà la probabilità di avere problemi. Parlando di un sistema umano e di caratteristiche di sforzo troppo disomogenee non è classificabile con precisione un parametro adatto per tutti.
Oltre alla possibilità di effettuare un controllo da un biomeccanico abbiamo la possibilità di ascoltare le nostre sensazioni, a volte ci dimentichiamo di avere in uso la più complessa ed efficiente macchina del mondo, il corpo umano.
Una altezza sella scorretta può al di là delle sintomatologie dolorose varie (su cui faremo un focus nei prossimi articoli) darci diverse sensazioni:
Scarsa resa ( la muscolatura non collabora e la pedalata ha dei punti eccessivamente inattivi)
Difficoltà nella gestione della bicicletta nelle condizioni maggiormente difficili come un tratto sconnesso
Perdita evidente di efficienza della pedalata in salita o in pianura
Difficoltà di guidare la bici in discesa
Asimmetria di pedalata
ecc.
A livello articolare il principale campanello di allarme sta nel dolore o nell’affaticamento eccessivo riscontrato durante o nel post attività, le aree maggiormente colpite sono in definitiva tutto l’arto inferiore, ma va comunque considerato anche il dolore cervicale e della schiena in generale.
Si, è fondamentale mantenere un movimento efficiente e sano attraverso l’identificazione ed il posizionamento dell’altezza sella corretta, consideriamo la natura ripetitiva del gesto, differenze di pochi mm possono determinare dolori e scarsa resa sportiva, a sottolineare l’importanza del setting vi lascio elaborare una semplice considerazione, pensate a quante pedalate effettuate durante un’uscita media di 3 ore ad 80 Rpm medie, 14.400 giri di pedale!
In conclusione, la caratteristica di estensione dell’arto è tipica del ciclista in analisi e va identificata attraverso dei test ed una analisi dinamica specifica.
Queste caratteristiche possono cambiare nel tempo, in relazione allo stato del soggetto (postura e condizione fisica) ed alle caratteristiche di componenti e telaio.
Le semplificazioni in quanto semplificazioni sono poco utili al ciclista assiduo, ma potete comunque analizzare i punti scritti sopra per una prima analisi che riguardi la correttezza o meno del vostro settaggio.