Il fastidio alle mani è un sintomo comune che si verifica sia nei ciclisti su strada sia nei biker. Le cause possono essere molteplici, ma in questo articolo andremo a trattare quelle legate al posizionamento in bicicletta. Eccovi alcune possibili cause e alcuni consigli utili su come risolvere questo problema.
Le mani del ciclista vengono spesso sottoposte a stress che ne determinano l’indolenzimento. La pratica sportiva impone l’utilizzo di questa parte anatomica come punto di appoggio su cui scaricare parte del peso corporeo, e quindi ne prevede certamente un sovraccarico. Tuttavia l’indolenzimento delle mani non è sempre imputabile ad una compressione diretta della zona, ma può anche essere causata da alterazioni fisiologiche della curvatura del rachide cervicale e quindi essere causata o enfatizzata dal posizionamento inappropriato del ciclista sulla bicicletta. Le varie discipline ciclistiche impongono l’utilizzo di manubri differenti determinando prese palmari e posizioni del poso diverse per ogni specialità. Andando a considerare i diversi urti e le vibrazioni imposte dall’attività possiamo facilmente ritrovare le cause di stress più comuni.
LA MANO
Il complesso mano-polso rappresenta l’estremità effettrice dell’arto superiore ed è un organo di moto in grado di compiere ampi movimenti e azioni grazie alla funzione essenziale della pressione. Oltre ad essere un organo di moto, è anche un organo di senso ed è fondamentale avere una grande sensibilità per svolgere le azioni richieste alle mani.
La sensibilità della mano è data dalla presenza di innervazioni importanti ed è proprio lo stress di queste innervazioni che genera i classici fastidi alle mani del ciclista come torpore e indolenzimento (neuropatie meccaniche da compressione). I nervi maggiormente coinvolti in questo tipo di problematiche sono il nervo ulnare ed il nervo mediano.
Vediamo nello schema la rappresentazione a zone delle aree interessate dai vari nervi dell’arto superiore supinato.
La sofferenza nervosa ha diverse origini, e nel nostro caso specifico, possiamo prendere in considerazione le cause meccaniche; lasciando a chi di competenza l’analisi delle diverse forme patologiche del sistema nervoso.
Le principali cause di neuropatie meccaniche nel ciclismo provengono dall’atteggiamento errato in prensione dello sterzo. Per questo è bene ricercare nelle fasi attive della pedalata (durante le fasi pedalate intense in pianura ed in salita) ed in quelle passive (in discesa seduti o fuori sella) un allineamento quanto più fisiologico possibile delle articolazioni, o perlomeno orientare il setting verso un atteggiamento che riduca la compressione.
Figura 1 Esempio di allineamento mano/avambraccio in due fasi attive con calcolo del range di movimento.
L’abilità del Bike Fitter sta proprio nella capacità di riconoscere e correggere con strategie appropriate questi atteggiamenti posturali errati del ciclista.
Prendiamo in esame le due discipline principali del ciclismo:
Figura 2 Esempio di allineamento corretto a sinistra e scorretto a destra del polso in bdc con presa bassa.
2. Mountain-bike
Figura 3 Esempio di allineamento corretto a sinistra e scorretto a destra del polso in mtb.
Il rischio di un appoggio scorretto non va valutato soltanto analizzando la flessione e l’estensione, ma bisogna tenere in considerazione anche i movimenti di deviazione ulnare e di deviazione radiale (vedi immagine iniziale).
Nell’immagine vediamo rispettato l’asse fisiologico dell’arto durante la presa in fase attiva.
Figura 4 Asse fisiologico dell’arto durante la presa in fase attiva.
Ulteriore parametro da tenere in considerazione è la distribuzione del peso tra avantreno e retrotreno. Sovraccaricare l’avantreno genera inevitabilmente problemi alle mani ed all’arto superiore in generale. Una corretta distribuzione del peso è orientativamente 60% posteriore e 40% anteriore.
Il fastidio alle mani può non dipendere dall’appoggio diretto sul manubrio, ma essere causato da problematiche del rachide cervicale enfatizzate dalla posizione richiesta.
I nervi interessati in tale problematica sono il nervo ulnare (origine C8, T1) ed il nervo mediano (origine C5, C6, C7, C8 e T1). Questi nervi, avendo origine dal plesso brachiale, vengono interessati nel movimento che il ciclista effettua nel gesto di guardare la strada davanti a sé; quindi è fondamentale avere una buona mobilità del rachide e cercare un setting adeguato al massimo rispetto possibile delle curve.
Posizioni troppo estremizzate, in presenza di scarsa mobilità della colonna, possono accentuare problematiche compressive pre-esistenti e generare fastidi.
Vi è mai capitato di avere indolenzimento alle mani ed un forte fastidio alla base del collo dopo una lunga discesa? Questo avviene perché in discesa la bici subisce un aumento di pendenza negativa, il carico si sposta verso l’avantreno e la nostra visione della strada costringe ad un’iperestensione cervicale prolungata.
Nell’immagine vediamo due esempi diversi di strutture del rachide, la prima predisposta a dolore cervicale, la seconda no, nel primo caso abbiamo una percentuale maggiore del secondo di avvertire il senso di torpore alle mani.
Figura 5 Rachide a confronto tra due ciclisti della stessa specialità.
CONCLUSIONI
L’indolenzimento delle mani è il campanello d’allarme di una postura scorretta, sia che derivi dall’appoggio diretto della mano sullo sterzo sia dall’atteggiamento del rachide. Ecco perchè anche la schiena gioca un ruolo fondamentale nel ciclismo, detto ciò ecco alcuni accorgimenti per star bene con la schiena.
Il settaggio della bici, l’utilizzo di componentistica e materiali tecnologicamente avanzati possono nella maggioranza dei casi risolvere queste problematiche. Con la strumentazione e la componentistica moderna a disposizione oggi, siamo in grado di alleviare od eliminare gran parte delle problematiche che non derivino da patologie cronicizzate. In ogni caso rimane di primaria importanza il mantenimento in salute della propria struttura.
Qualora non ci siano problematiche patologiche vediamo alcuni consigli utili per migliorare la condizione dell’arto superiore con dei semplici esercizi di mobilità e stretching.