Cambiamo la bici: andranno bene le vecchie quote?

Siamo arrivati a fine stagione e per molti ciclisti è ora di pensare al nuovo “cavallo meccanico” su cui faticare per un’intera annata. In questa circostanza ogni ciclista si trova davanti al solito duplice dubbio: quale bici (telaio) è adatto a me? Posso riportare le stesse misure della precedente bici sulla nuova?  Analizziamo nello specifico questo tema.

LA RICERCA DELLE QUOTE IDEALI PER LA NOSTRA BICICLETTA

La ricerca delle quote ideali è una costante della vita sportiva di tutti i ciclisti, si ricerca il massimo comfort e la massima resa per cercare di limare qualche secondo e di pedalare senza fastidi.

Al di là del consiglio del gruppo, che si traduce in una rapida occhiata durante il giro domenicale, il settaggio del mezzo e lo studio per armonizzare il gesto dell’uomo alla bicicletta stanno facendo passi da gigante rendendo questo sport sempre più scientifico in ogni sua componente.

E’ bene ricordare che il settaggio della bicicletta evolve con l’evoluzione della capacità atletica del soggetto ed è sempre condizionato dall’attività richiesta. Per capacità atletica intendiamo elasticità, salute osteoarticolare e coordinazione; è infatti frequente assistere ad evoluzioni atletiche con conseguente modifica delle quote del mezzo sempre in favore dell’efficienza.

CHE COSA CAMBIA SOSTANZIALMENTE DA TELAIO A TELAIO?

La struttura telaistica della bicicletta è costituita dalla giunzione di 2 triangoli a formare una figura geometrica denominata losanga. Questa forma ha resistito per oltre 100 anni e ad oggi rappresenta la composizione strutturale perfetta per la bicicletta.

Losanga (sinonimo di Rombo) è un termine utilizzato per indicare una figura geometrica di quattro lati con l’angolo superiore e quello inferiore acuti, mentre i due laterali sono ottusi.

Modificando gli angoli e la lunghezza dei tubi che costituiscono la losanga si riesce ad influire sul baricentro del ciclista, sulla guidabilità, sul comfort e sulla resa meccanica delle diverse strutture articolari dell’uomo.


Gli angoli fondamentali del telaio di una bicicletta

Nel corso degli anni la differenziazione è andata assestandosi su parametri standard, tenendo conto della morfologia media dei soggetti e degli elementi imprescindibili quali guidabilità e sicurezza. L’evoluzione della componentistica ha contribuito e reso possibile l’adattamento del mezzo alle varie morfologie esistenti, abbiamo infatti la possibilità di utilizzare attacchi sterzo, sterzi e tubi sella di varie lunghezze ed angolazioni che riescono a coprire la stragrande varietà di casistiche esistenti rendendo molto più semplice la vita dei produttori di telai industriali, lasciando agli artigiani del custom il compito di soddisfare i clienti più esigenti o discostanti dai valori tipici del soggetto di riferimento.

Esempio di impronta telaistica simile tra tre diverse aziende leader del settore:
Angolo sella bici 1/2/3: 73.4°/73.5°/73.6°
Angolo sterzo bici 1/2/3: 72.8°/73°/73.6°

Torniamo al nostro dubbio, immaginiamo di aver finito la stagione e di aver trovato un gran feeling con l’attuale bicicletta; siamo soddisfatti del mezzo, ma inizia ad essere datato e ci siamo innamorati del nuovo modello della marca concorrente. Decidiamo di prenderla della stessa taglia della precedente e decidiamo di riportare le misure alla perfezione sul nuovo mezzo.

Effettuiamo le prime uscite ma qualcosa non va… Cosa è successo? Perché non mi ritrovo come con la vecchia bici?

Le aziende, pur orientando i prodotti verso le casistiche più frequenti e seguendo una evoluzione comune, adottano angolazioni e lunghezze tipiche del proprio pensare (vera differenza tra i telai oltre al materiale), quindi non è difficile immaginare come possa cambiare tutta la struttura della losanga con la modifica di un solo angolo, inoltre va sempre considerata la componentistica adottata perché anche qui si possono ritrovare notevoli differenze.

Per rendere meglio l’idea prendiamo ad esempio l’angolo del piantone di una bici, e vediamo la differenza di posizionamento del sellino che si avrebbe nei casi estremizzati di angolo a 72/76/80°.

Logicamente questa variazione non comporta solo differenze nella posizione della sella, la modifica di una quota porta con sé il riassetto di tutte le altre, per cui avremmo differenze di posizione del baricentro, di centralità sul pedale, di distensione del rachide, ecc.

L’angolo del piantone non è il solo parametro da tenere in considerazione, tutti hanno notevole importanza nell’assetto, a partire dalla altezza del tubo di sterzo fino ad arrivare alla lunghezza del carro posteriore.

Esempio di modifica degli angoli Sella (piantone) e Sterzo nello stesso telaio al variare della taglia.

Al momento dell’acquisto del telaio bisogna essere certi della compatibilità del “rombo” con i propri segmenti corporei e in caso di sostituzione bisogna cercare di avvicinarsi il più possibile alla geometria del vecchio telaio così da poter riportare con semplici regolazioni della componentistica il proprio triangolo posturale ben posizionato sul nuovo mezzo.

CONSIGLI UTILI

Non è sempre possibile riportare le vecchie quote sulla bici nuova con la sicurezza di avere lo stesso assetto cercate sempre la scheda tecnica del vostro telaio per confrontarlo con il nuovo, quando vedete differenze minime potete agire con sicurezza altrimenti fatevi aiutare da un negoziante esperto o da un bike fitter di fiducia.

Se non avete mai effettuato una visita Biomeccanica, approfittate del cambio bici per farlo: a volte le sensazioni personali ingannano la realtà e la certezza della posizione corretta può svanire con poche semplici regolazioni.

Siate consapevoli del vostro stato fisico, ci sono telai per tutti i gusti e capacità atletiche; se proprio non lo trovate approfittate per farvi realizzare un telaio su misura e scoprirete un nuovo modo di pedalare.